Il vecchio saggio diceva che noi siamo quello che mangiamo.
Questa affermazione dovuta alla osservazione della natura e all’esperienza, viene ora avvalorata da studi scientifici.
Molte malattie, tra cui il tumore della mammella, trovano il loro sviluppo sia in particolari situazioni alimentari, con la introduzione di sostanze tossiche, sia in uno stile di vita scorretto.
In natura esistono gli ossidanti, sostanze utili per la produzione di energia e per la difesa da agenti patogeni esterni, ma il cui eccesso causa un processo di tossicità e di trasformazione cellulare che può arrivare sino alla formazione di tumori.
Sempre in natura vi sono molti antiossidanti che riducono questo rischio: noi possiamo così combattere la eccessiva ossidazione con l’introduzione di elementi naturali antiossidanti.
Le verdure, la frutta e molti altri alimenti sono ricchi di antiossidanti e di elementi antitumorali.
Ad esempio, mangiare broccoli, cavoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles ed altre brassicacee, riduce il rischio di ammalarsi di cancro della mammella.
Infatti questi alimenti contengono una sostanza, l’indolo-3-carbinolo, che è in grado di alterare il metabolismo degli estrogeni influenzando l’incidenza del cancro alla mammella.
Naturalmente nel consumo di frutta e verdura vanno evitati gli eccessi, assumendoli in modo ragionato ed intelligente.
Al contrario è risaputo che i prodotti animali, in particolare proteine e grassi, possono essere nocivi per la salute.
Da evitare soprattutto le carni rosse e quelle lavorate a livello industriale, oltre a quelle conservate.
Infatti il tipo di alimentazione influisce sullo stato di infiammazione, che è dimostrato essere una delle cause dei tumori, e sull’equilibrio ormonale, anch’esso determinante nello sviluppo del tumore della mammella.
Quindi la sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali, provenienti dai legumi e in particolare dalla soia ricca di isoflavoni, riduce l’infiammazione generale ed il rischio di ammalarsi di cancro mammario.
Un potente stimolante della crescita tumorale è l’insulina, un ormone prodotto e messo in circolo con lo scopo di ridurre lo zucchero nel sangue. Elevati livelli ematici di glucosio producono un eccesso di insulina che stimola la produzione di ormoni sessuali favorendo lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti, come il cancro della mammella, e la produzione di fattori di crescita delle cellule, anche di quelle tumorali. Pertanto se non state facendo attività fisica che utilizza glucosio, non eccedete nel consumo di zuccheri e farine raffinate. Al contrario, il consumo di prodotti integrali (pane, pasta, riso), che sono meno rapidamente assorbibili, non comporta un’eccessiva richiesta di insulina.
Riassumendo, questi sono i consigli per stare meglio ed allontanare il rischio di tumori alla mammella: pochi grassi e proteine animali, pochi zuccheri e farine raffinate, regolare attività fisica.
Esistono diete particolari, che sono state studiate addirittura per combattere il cancro alla mammella. La dieta prevista dal progetto DIANA per la prevenzione alimentare del carcinoma mammario, promossa dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, prevede un’alimentazione basata prevalentemente su cereali integrali, legumi, verdure di stagione, frutta e semi oleaginosi, e solo occasionalmente cibi di derivazione animale, oltre alla pratica quotidiana di moderato esercizio fisico.